Le schede anagrafiche piloti  

  Tazio Giorgio Nuvolari

Nazionalità

Italiana

Data di Nascita

16 novembre 1892

Luogo di nascita

Castel d'Ario Mantova (Italia)

Morto 11 agosto 1953 Mantova (Italia)

Stagioni

18 auto e moto (1921-1922-1923-1924-1927-1928-1929-1930-1931-1932-1933-1934-1935-1936-1937-1938-1939-1940 /5 auto (dal 1946 al 1950)

Corse disputate

351

Gran premi vinti

106 vittorie assolute - 76 vittorie di classe

Giri veloci

100

Primati internazionali di velocità

5 (3 in moto, 2 in auto)

Campione d'Italia

7 (2 in moto, 5 in auto)

Profilo:

Dalla stampa e dagli appassionati era soprannominato Nivola e, per le sue origini, anche definito il Mantovano Volante.

Nuvolari è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi piloti della storia dell'automobilismo mondiale, forse il più grande di tutti; ed è ancora oggi ricordato ed ammirato per le sue molte e speciali qualità, nonché per le sue doti umane.

Gli inizi

Tazio Nuvolari nacque a Castel d'Ario (Mantova), quarto figlio di Arturo Nuvolari (un agricoltore benestante e noto ciclista) e della moglie Elisa Zorzi. Durante la prima guerra mondiale venne impiegato come autiere nel Servizio Automobilistico dell'Esercito e, nel 1917, sposò Carolina Perina, dopo una classica fuitina e con una cerimonia civile; rito inconsueto all'epoca, considerato quasi scandaloso.

Nel 1920, all'età di 27 anni, chiese e ottenne la licenza di pilota di moto da corsa. Molte biografie riportano la notizia del rilascio di tale licenza nel 1915. L'equivoco è dovuto al fatto che i cartellini stampati nel 1915 per i piloti dal Moto Club d’Italia, vennero riutilizzati dopo la parentesi bellica, semplicemente aggiornandoli con correzione a mano.

I successi in motocicletta

La sua carriera cominciò con le motociclette, e disputò la sua prima gara ufficiale il 20 giugno 1920 a Cremona, sul Circuito Internazionale Motoristico. Vinse la sua prima gara il 20 marzo 1921 a Verona.

Divenne un pilota professionista e ben presto incontrò Enzo Ferrari (anch'egli pilota e non ancora fondatore della Ferrari). Nuvolari divenne rapidamente molto popolare in Italia, dove venne soprannominato "Il campionissimo delle due ruote" (lo stesso titolo che verrà più tardi assegnato a un grande del ciclismo: Fausto Coppi).

Tazio Nuvolari corse una delle sue prime gare, se non la prima, con una motocicletta Fongri, poi passò all'inglese Norton, ma divenne celebre il suo binomio con la Bianchi "Freccia Celeste" di 350cc, con la quale vinse anche il titolo di Campione Italiano Assoluto, battendo moto di cilindrata ben più elevata.

Il passaggio alle automobili

Nuvolari iniziò a cimentarsi anche nei Gran Premi di automobilismo, e vinse la prestigiosa Targa Florio, in Sicilia. Dopodiché, decise di dedicarsi solamente alle autovetture. La sua fama crebbe ulteriormente e il famoso poeta Gabriele D'Annunzio, alla fine dell'aprile 1932, lo invitò al Vittoriale per fargli dono di una piccola tartaruga d'oro con la dedica "All'uomo più veloce, l'animale più lento", chiedendogli in cambio di vincere la "Targa Florio" che si sarebbe disputata dopo due settimane. Il pilota si mostra stupito della richiesta e risponde: -Io corro solo per questo-.

Il successivo 8 maggio, Nuvolari tagliò per primo il traguardo della gara siciliana, a bordo dell'Alfa Romeo 8C-2300 della "Scuderia Ferrari". Sempre nello stesso anno, riuscì ad aggiudicarsi anche Gran Premi di Monaco, di Francia e d'Italia.

Le sfortune personali (in pochi anni perse entrambi i figli diciottenni: il primogenito Giorgio a causa di una miocardite, e Alberto a causa di una nefrite) resero il pubblico ancor più appassionato nei suoi confronti. La sua determinazione lo portò, proverbialmente, a insistere nelle gare anche quando l'auto perdeva pezzi, o era in fiamme, causando diversi incidenti.

L'invenzione della "sbandata controllata"

A Nuvolari è attribuita l'invenzione della tecnica della sbandata controllata: egli affrontava le curve con un secco colpo di sterzo, facendo slittare le ruote posteriori verso l'esterno, quindi controsterzava e schiacciava l'acceleratore a tavoletta. In questo modo usciva di curva con la macchina già rivolta verso il rettilineo e in piena accelerazione, a velocità maggiore di chiunque altro.

Enzo Ferrari raccontò che, quando per la prima volta salì come copilota su un'auto guidata da Nuvolari, alla prima curva avvertì che le ruote slittavano e credette che il mantovano avesse perso il controllo e che la vettura stesse uscendo di pista, ma con sua grande sorpresa questo non accadde; alla seconda curva avvenne lo stesso, e così alle successive, finché Ferrari comprese che Nuvolari faceva sbandare l'auto di proposito.

La leggenda

Tanti sono stati gli episodi nella carriera sportiva di Nuvolari che ne hanno decretato l'ingresso nella leggenda. Tra i più famosi possiamo ricordare:

  • nel 1925, mentre si allenava in auto sulla pista di Monza, Nuvolari uscì di strada e fu sbalzato dalla vettura, ferendosi in modo molto serio. Una sola settimana dopo si disputava sulla stessa pista un Gran Premio di motociclismo: Nuvolari lasciò l'ospedale contro il parere dei medici, coperto di bende e fasciature, si fece aiutare dai meccanici a montare sulla moto, poiché a stento si reggeva in piedi, e vinse;

  • nel 1930 vinse la Mille Miglia davanti ad Achille Varzi, superandolo durante la notte, poco prima dell'alba: si racconta che, per non fargli accorgere del suo arrivo e superarlo a sorpresa, Nuvolari spense i fari e proseguì al buio, seguendo le luci di coda di Varzi;

  • nel 1935, nel Gran Premio di Germania sulla pista di 22 km del Nürburgring, Nuvolari si impose guidando un'Alfa Romeo nettamente inferiore alle potenti vetture tedesche in gara. Nuvolari vinse con una clamorosa rimonta dopo essere rimasto attardato nella sosta per il rifornimento di benzina: ancora all'inizio dell'ultimo giro aveva un ritardo di 30" dal primo. Questo successo fece "alterare" non poco i gerarchi nazisti presenti al circuito, che invece si aspettavano di vedere una grande affermazione tedesca in loro presenza; non la pensava così Nuvolari che, così sicuro di una sua vittoria, aveva appositamente portato dall'Italia un Tricolore nuovo fiammante (aveva saputo che quello in dotazione agli organizzatori era logoro), che fece issare sul pennone più alto durante la cerimonia di premiazione. Si dice che gli organizzatori, non trovando il disco con la Marcia Reale (l'Inno Italiano dell'epoca) lo sostituirono con quello di "'O Sole mio";

  • lo stesso anno, durante il Gran Premio di Montecarlo corso sotto una pioggia battente, un corridore ruppe il circuito dell'olio e inondò la pista in una doppia curva a S già scivolosa per l'acqua. I cinque corridori successivi, man mano che sopraggiungevano, perdevano aderenza e scontrandosi tra loro o con le barriere disseminarono quel punto della pista di rottami. Nuvolari, sopraggiunto per sesto, riuscì derapando in velocità a mantenere comunque il controllo della sua vettura, percorrendo una incredibile traiettoria che gli consentì di uscire dalla doppia curva schivando tutti i rottami con la precisione di alcuni centimetri[2];

  • Il 15 Giugno 1935 tenta di battere sull'Autostrada Firenze-Mare (nel tratto del rettilineo di 8km presso Altopascio), due primati mondiali di velocità utilizzando la "mostruosa" Alfa Romeo "bimotore", creata da Enzo Ferrari per resistere alle imbattibili Mercedes e Auto Union. La giornata scelta per il tentativo è poco felice poiché tira un forte vento, Nuvolari pero' prova ugualmente e parte. Mentre la macchina viaggia a circa 320 chilometri orari, viene investita lateralmente da una forte raffica di vento che causa una spaventosa sbandata di oltre 200 metri. Il mantovano riesce comunque a controllare l'auto dimostrando una freddezza e un'energia fuori dal comune: l'auto pesa 1300 chili ed è molto difficile da controllare già a 150 km/h! Nonostante lo spaventoso "imprevisto" Tazio prosegue, neutralizza un'altra analoga sbandata poco dopo, e stabilisce due primati: percorre in 11 secondi il chilometro lanciato alla media di 321,420 km/h e in 17 secondi il miglio lanciato con media di 323,125 km/h (con una punta, nell'ultimo tratto percorso, di oltre 360 chilometri orari).

"Non avevo mai affrontato un pericolo così tremendo, nemmeno il giorno in cui presi fuoco a Pau" dichiarerà anni dopo ricordando l'episodio.

  • nel 1947 alla Mille Miglia, con la neonata Cisitalia 202 spyder (proprio scritto così) da lui preferita alla coupè perché gli permetteva una migliore respirazione (aveva seri problemi ai polmoni), arrivò secondo dietro Biondetti dopo aver corso in testa per quasi tutta la gara, soccombendo all'attacco del vincitore solo sul tratto autostradale (novità di quell'anno) Torino-Brescia percorso sotto pioggia battente.

  • nel 1948, all'età di cinquantasei anni, a sorpresa Nuvolari prese ancora il via della Mille Miglia con una Ferrari: prima che problemi meccanici lo costringessero al ritiro, nel primo tratto di gara fece segnare il miglior tempo assoluto. Fece togliere prima il cofano motore per ovviare ad una chiusura imperfetta, poi volò via un parafango, poi si ruppe il supporto del sediolo del meccanico e infine, dopo una derapata troppo accentuata si incrinò l'occhio (supporto) di una balestra e Enzo Ferrari, dato che il pilota non intendeva far effettuare una riparazione per non perdere la testa della classifica, gli impose di fermarsi e di ritirarsi vicino a Reggio Emilia.

  • il 10 aprile 1950 Nuvolari partecipava alla gara in salita "Palermo-Monte Pellegrino" in Sicilia su Cisitalia-Abarth 204 della Squadra Carlo Abarth. Otteneva la vittoria della classe fino 1100 cc Sport e il quinto posto assoluto. È stata la sua ultima gara e l'ultima vittoria di Nuvolari.

Tazio Nuvolari "L'inventore della sbandata controllata"

Principali vittorie

Curiosità

La morte

Nuvolari non annunciò mai formalmente il suo ritiro, ma la sua salute andava deteriorandosi e divenne in modo crescente solitario. Nel 1952 venne colpito da un ictus che lo lasciò parzialmente paralizzato, e morì un anno più tardi, l'11 agosto, a causa di un altro ictus. Pressoché tutta la città di Mantova partecipò ai suoi funerali[che si tennero il 13 agosto 1953 e ai quali parteciparono tra le 25000 e le 55000 persone Il corteo funebre era lungo alcuni chilometri e la bara di Nuvolari fu messa su un telaio di macchina scortato da Alberto Ascari, Luigi Villoresi e Juan Manuel Fangio. Fu sepolto con gli abiti che indossava sempre scaramanticamente in corsa: un maglione giallo, pantaloni azzurri e gilet di pelle marrone. Al fianco il suo volante preferito

Oltre ai tanti cittadini, ai tifosi, alla gente comune, fu presente anche Enzo Ferrari, che ebbe poi modo di dichiarare:

« ...non appena mi giunse notizia della sua fine partii per Mantova. Nella fretta mi persi in un dedalo di strade sconosciute della città. Scesi di macchina, chiesi ad un negozio di stagnino la via per villa Nuvolari. Ne uscì un anziano operaio, che prima di rispondermi fece un giro intorno alla macchina, per leggere la targa. Capì, mi prese una mano e la strinse con calore. "Grazie di essere venuto" - bisbigliò commosso - "Come quello là non ne nasceranno più". »

Sulla tomba di Nuvolari è incisa una frase che sembra quasi volerlo incitare a fare corse anche nell'Aldilà:

Correrai Ancor più veloce per le vie del cielo.

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  Dati Anagrafici Alberto Ascari detto "Ciccio"

Nazionalità

Italiana

Data di Nascita

13 Luglio 1918

Luogo di nascita

Milano (Italia)

Morto Monza il 26 Maggio 1955 (in seguito ad un incidente)

Carriera con la Ferrari

Stagioni

4 (1950-1951-1952-1953)

GP disputati

27

Gran premi vinti

13 (Germania e Italia 51; Belgio, Francia, Gran Bretagna, Germania, Olanda e Italia 52; Argentina, Olanda, Belgio, Gran Bretagna e Svizzera 53)

Secondi posti

4

Terzi posti

-

Quarti posti

2

Quinti posti

1

Sesti posti

-

Titoli mondiali vinti

2 (1952 e 1953 Ferrari)

Pole position

13 (Germania e Spagna 51; Belgio, Francia, Germania, Olanda e Italia 52; Argentina, Olanda, Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia 53)

Risultati nel campionato del mondo F1 con la Ferrari

1950 (Ferrari 125 F1)

5° (11 punti)

1951 (Ferrari 125 F1 - 212 F1 - 375 F1)

2° (25 punti(28)

1952 (Ferrari 166 - 375 F1 - 500 F2)

1° (36 punti(52,5)

1953 (Ferrari 166 - 500 F2 - 553 F2)

1° (34,5 punti(46,5)

Profilo:

Figlio di un altro grande dell'automobilismo qual era stato Antonio, Alberto Ascari unisce il proprio destino alla Ferrari ancor prima che inizi il campionato del mondo di F.1, nel quale, nei primi due anni è l'Alfa Romeo a dominare con Farina e Fangio. Ma la tenacia del Cavallino rampante ha la meglio già dal 1952, quando Ascari si aggiudica a mani basse il mondiale, ripetendosi l'anno successivo e diventando l'ultimo italiano a essersi fregiato del titolo iridato. Nel frattempo, la Lancia ha deciso di entrare in campo e offre a Ascari un ingaggio principesco per garantirsi i servigi del campione del mondo. "Ciccio" accetta, portando con sè anche Gigi Villoresi, sua seconda guida a Maranello. Ma la nuova vettura tarda a essere pronta e nel '54 Ascari è costretto a rimediare qualche partecipazione utilizzando Maserati e, nel Gran Premio d'Italia, la stessa Ferrari. Solo nell'ultima gara in programma in Spagna Ascari potrà salire sulla Lancia. La stagione successiva si annuncia come quella buona sia per il pilota milanese, sia per la sua nuova squadra, ma a Montecarlo, nella seconda gara in calendario, "Ciccio" vola in mare, restando fortunosamente illeso. Quattro giorni dopo, Eugenio Castellotti è a Monza per effettuare delle prove con la Ferrari Sport quando arriva Ascari in visita di cortesia: il pilota milanese si è completamente ripreso dall'incidente monegasco. Poco prima della pausa del pranzo, "Ciccio" chiede all'amico di poter provare la macchina e sale per non fare più ritorno: alla curva che da allora porta il suo nome, Ascari si schianta in un incidente mai chiarito. Qualcuno parlerà dell'attraversamento della pista da parte di uno degli addetti al circuito, portando come prova la disperata quanto inutile frenata tentata da Ascari prima di uscire di strada. Perso il proprio campione, la Lancia decide l'immediato ritiro dalle competizioni, cedendo tutto il materiale alla Scuderia Ferrari. Questo il giudizio di Enzo Ferrari su Ascari:" Il pilota Alberto Ascari aveva uno stile preciso e deciso, ma era l'uomo che aveva bisogno di partire in testa. Ascari in testa era difficilmente superabile: oserei dire ch'era impossibile superarlo, a meno che la lotta in famiglia non forzasse il suo temperamento, come accadde a Monza nel 1953. Ascari relegato in seconda posizione, o più indietro, non era il combattente che io avrei desiderato di vedere in certe occasioni. Non perchè disarmasse, ma perchè quando doveva inseguire e doveva superare l'antagonista, evidentemente, soffriva non di complesso di inferiorità, ma di un nervosismo che non gli consentiva di esprimere la sua classe. Per Ascari valeva proprio l'opposto della norma: di solito, infatti, il pilota che si trova in prima posizione è preoccupato di mantenerla, si può distrarre nel controllare la situazione dietro di lui, studia il proprio passo, è spesso incerto se spingere o no; Alberto si sentiva invece sicuro proprio quando faceva la lepre; in quei momenti il suo stile diventava superiore, e la sua macchina imprendibile".

Ferrari 500

Conquistò nella sua carriera due titoli mondiali di Formula 1, disputando 32 Gran Premi, di cui 13 vinti, con 17 podi in totale, e 14 pole position, con 25 partenze in prima fila in totale. Fu l'unico pilota al mondo in grado di rivaleggiare seriamente con Juan Manuel Fangio.

Risultati completi in F1

Anno Squadra Vettura Motore 1 2 3 4 5 6 7 8 9 CDM Punti
1950 Scuderia Ferrari Ferrari 125 Ferrari V12 GBR
 
MON
2
500
 
SVI
Rit
  FRA
NP
      11
Ferrari 125/275         BEL
5
       
Ferrari 375             ITA
2 *
   
1951 Scuderia Ferrari Ferrari 375 Ferrari V12 SVI
6
500
 
BEL
2
FRA
2 †
GBR
Rit
GER
1
ITA
1
SPA
4
  25 (28)
1952 Scuderia Ferrari Ferrari 375 Indy Ferrari V12   500
Rit
              36 (53.5)
Ferrari 500 Ferrari L4 SVI
 
  BEL
1
FRA
1
GBR
1
GER
1
OLA
1
ITA
1
 
1953 Scuderia Ferrari Ferrari 500 Ferrari 2.0 L4 ARG
1
500
 
OLA
1
BEL
1
FRA
4
GBR
1
GER
8 ‡
SVI
1
ITA
Rit
34.5 (46.5)
1954 Officine Alfieri Maserati Maserati 250F Maserati 2.5 L6 ARG
 
500
 
BEL
 
FRA
Rit
GBR
Rit
GER
 
SVI
 
    25° 1.14
Scuderia Ferrari Ferrari 625 Ferrari L4               ITA
Rit
 
Scuderia Lancia Lancia D50 Lancia V8                 SPA
Rit
1955 Scuderia Lancia Lancia D50 Lancia 2.5 V8 ARG
Rit
MON
Rit
500
 
BEL
 
OLA
 
GBR
 
ITA
 
    - 0

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  Dati Anagrafici Giuseppe Emilio "Nino" Farina

Nazionalità

Italiana

Data di Nascita

30 Ottobre 1906

Luogo di nascita

Torino

Morto 30 Giugno 1966 a Aiguebelle,Chambéry (Francia) in un incidente stradale

 Carriera con la Ferrari

Stagioni

4 (1952-1953-1954-1955)

GP disputati

20

Gran premi vinti

1 (Germania 53)

Secondi posti

9

Terzi posti

3

Quarti posti

2

Quinti posti

1

Sesti posti

-

Titoli mondiali vinti

1 (1950) Alfa Romeo

Pole position

3 (Svizzera e Gran Bretagna 52, Argentina 54)

Risultati nel campionato del mondo F1 con la Ferrari

1952 (Ferrari 500 F2)

2° (25 punti(28)) 

1953 (Ferrari 500 F2)

3° (26 punti (32))

1954 (Ferrari 625 F1)

8° (6 punti)

1955 (Ferrari 625 F1)

5° (10 1/2 punti)

Profilo:

Celeberrimo per essere stato, nel 1950, il primo campione della Formula 1 moderna, era anche noto alle cronache mondane per alcuni comportamenti, dentro e fuori i circuiti, in quegli anni considerati "eccessivi". Si ricorda, ad esempio, il vezzo di correre con un sigaro cubano fra le labbra, oltre alla sua grande passione per le donne.

Suo padre Giovanni era il fondatore, con il fratello Pinin, degli "Stabilimenti Farina", una delle più antiche ed importanti carrozzerie automobilistiche dell'epoca. Morì il 30 giugno 1966 in un incidente stradale presso Aiguebelle, mentre si recava a Reims per assistere al Gran Premio di Francia.

Carriera in Formula 1

Farina esordisce in Formula 1 nel primo gran premio della storia del mondiale, il 3° British Grand Prix sul circuito di Silverstone, riuscendo nell'impresa di partire in pole position, marcare il giro più veloce in gara e aggiudicarsi la vittoria. Al volante di una Alfa Romeo 158 della scuderia ufficiale, la Alfa Romeo Spa, Farina precede i compagni di squadra Luigi Fagioli e Reg Parnell, in un vero trionfo per la casa automobilistica italiana. Il quarto pilota, il grande Juan Manuel Fangio, è costretto al ritiro al 62° di 70 giri.

Il calendario mondiale prevedeva per il 1950 sette eventi: Farina partecipa a sei gran premi, saltando la 500 Miglia di Indianapolis (Indianapolis International Motor Sweepstakes), gara praticamente riservata ai piloti statunitensi. Oltre alla vittoria nel gran premio inaugurale, il pilota italiano riesce ad imporsi anche nel gran premio di Svizzera ed in quello d'Italia, marcando altri due giri veloci (che al tempo assegnavano 1 pt) e una pole position. Grazie alla vittoria nel gran premio di casa, a Monza, ultima gara del mondiale, Farina risulta primo nella graduatoria mondiale con 30 punti, davanti ai compagno di squadra Fangio (27 pt) e Fagioli (24 pt).

Nel 1951 Farina partecipa, al volante di una Alfa Romeo 159 ufficiale, ad 8 dei 9 gran premi mondiali, saltando ancora l'appuntamento della 500 Miglia di Indianapolis. Il campionato vede la lotta tra l'Alfa Romeo e la Ferrari. Farina risulta 4° nella graduatoria mondiale (19 punti), vinta dal compagno di squadra Fangio (31 punti) sul ferrarista Alberto Ascari (25 punti) all'ultima gara. Farina riesce ad aggiudicarsi una vittoria ed a salire sul gradino più basso del podio in 3 occasioni (una volta in coabitazione con Felice Bonetto), marcando un giro veloce. Il gran premio del Belgio, la gara vinta da Farina, entra nella storia della Formula 1: la gara è infatti pesantemente condizionata dall'usura degli pneumatici, con le Ferrari costrette a cambiarli cinque volte e le Alfa Romeo ben otto.

Ferrari 625F1

Nel 1952 la Formula 1 adotta il regolamento della Formula 2

Il ritiro dell'Alfa Romeo lascia infatti la sola Ferrari in grado di allestire una monoposto da F 1. Si decide quindi di cambiare le regole: la Ferrari, con il modello 500, domina comunque la stagione, con sette vittorie su 8 gran premi. Farina, passato proprio alla Ferrari, riesce a piazzarsi per ben 4 volte al secondo posto, finendo 2° (con 25 punti) nella graduatoria mondiale alle spalle di Ascari, compagno di squadra e dominatore della stagione.

Farina resta alla Ferrari anche nelle stagioni 1953, 1954 e 1955. Nel 1953, sempre alla guida di una Ferrari 500 F2, Farina prende parte a sette gran premi, centrando la vittoria in quello di Germania sul tracciato del mitico Nürburgring; conclude inoltre tre volte al secondo posto ed una al terzo, segnando pure una pole position. Le vittorie potevano essere due, ma Farina è costretto a fare i conti con l'orgoglio di Ascari. In occasione del Gran premio di Svizzera, pochi giorni dopo il trionfo tedesco, Farina si trova infatti in testa alla gara; con le Ferrari sicure della tripletta, dai box viene impartito l'ordine di mantenere le posizioni: Farina, Mike Hawthorn e appunto Ascari. Ma quest'ultimo si ribella e va a prendersi la vittoria ed il titolo mondiale.

Anche nel gran premio d'Italia Farina vede sfumare la possisilità di vincere la gara: Ascari è al comando sull'ultima curva, pressato appunto da Farina e da Fangio (su Maserati), quando perde il controllo della sua macchina e va in testa coda. Farina è costretto però a saltare sul prato per evitare il compagno di squadra, lasciando la vittoria a Fangio. In una stagione tanto movimentata trovano spazio purtroppo anche note negative: nella prova inaugurale, il gran premio di Argentina, Farina travolge alcuni spettatori assiepati lungo il ciglio della strada; il bilancio della gara, comprensivo dell'incidente causato dalla Gordini di Robert Manzon, è tragico: dieci morti e trenta feriti, di cui dieci gravi. Il presidente dell'Argentina Peron aveva decretato l'accesso gratuito al circuito.

Nella graduatoria mondiale è 3° con 26 punti, preceduto dal compagno di squadra Ascari (al secondo titolo) e da Fangio.

Nel 1954 il mondiale riapre le porte alle vere Formula 1. Farina prende parte, alla guida di una Ferrari, a due soli gran premi, giungendo secondo in quello inaugurale di Argentina. Proprio questo evento è il primo caso di ricorso post-gara respinto: per un cambio gomme Fangio, vincitore della gara su Maserati, utilizza ben cinque meccanici al posto dei tre previsti dal regolamento. La Ferrari, certa della vittoria a tavolino, suggerisce a Farina e Gonzalez di non forzare. Il reclamo di Maranello è però respinto sia dagli organizzatori che, più tardi, dalla FIA. Nell'altro gran premio stagionale, Farina guida con un tutore di cuoio al braccio destro, fratturato in occasione della Mille Miglia.

Nella stagione 1955 Farina disputa tre gran premi conquistando un curioso record. Il gran premio di Argentina, gara inaugurale del campionato, verrà ricordato per il grande numero di cambi di pilota, ben 15, dovuti sia alle particolari condizioni climatiche (35 gradi all'ombra e 55 sul circuito), che alla conseguente stanchezza: Farina, per il gioco dei cambi, finisce quindi al secondo posto (con Gonzalez e Trintignant) e al terzo (con Maglioli e Trintignant). La vettura è una Ferrari 625, la stessa con cui Farina si aggiudicherà il gradino più basso del podio in occasione del gran premio del Belgio. L'ultima presenza di Farina in Formula 1 è il gran premio d'Italia: schierato dalla Ferrari con le vetture rilevate dalla Lancia in seguito all'incidente mortale di Ascari, non riesce a prendere parte alla gara per problemi alle gomme.

L'anno successivo tentò la qualificazione alla 500 Miglia di Indianapolis con una Kurtis Kraft motorizzata Ferrari senza riuscire ad entrare nello schieramento dei partenti.

Risultati completi in Formula 1

Anno

Team

Telaio

Motore

1

2

3

4

5

6

7

8

9

CDM

Punti

1950

Alfa Romeo SpA

Alfa Romeo 158/50

Alfa Romeo 1.5 L8

GBR
1

MON
Rit

500
 

SVI
1

BEL
4

FRA
7

ITA
1

 

 

30

1951

Alfa Romeo SpA

Alfa Romeo 159A

Alfa Romeo 1.5 L8

SVI
3

500
 

BEL
1

FRA
5

 

 

 

 

 

19 (22)

Alfa Romeo 159B

 

 

 

 

GBR
Rit

GER
Rit

 

 

 

Alfa Romeo 159M

 

 

 

 

 

 

ITA
3*

SPA
3

 

1952

Scuderia Ferrari

Ferrari 500

Ferrari 2.0 L4

SVI
Rit

500
 

BEL
2

FRA
2

GBR
6

GER
2

OLA
2

ITA
4

 

24 (27)

1953

Scuderia Ferrari

Ferrari 500

Ferrari 2.0 L4

ARG
Rit

500
 

OLA
2

BEL
Rit

FRA
5

GBR
3

GER
1

SVI
2

ITA
2

26 (32)

1954

Scuderia Ferrari

Ferrari 625

Ferrari 2.5 L4

ARG
2

500
 

 

FRA
 

GBR
 

GER
 

SVI
 

ITA
 

SPA
 

6

Ferrari 553

 

 

BEL
Rit

 

 

 

 

 

 

1955

Scuderia Ferrari

Ferrari 625/555

Ferrari 2.5 L4

ARG
2-3**

 

 

 

 

 

 

 

 

10.33

Ferrari 625

 

MON
4

 

 

 

 

 

 

 

Ferrari 555

 

 

500
 

BEL
3

 

 

 

 

 

Lancia D50

Lancia 2.5 V8

 

 

 

 

OLA
 

GBR
 

ITA
NP

 

 

1956

Bardahl-Ferrari

Kurtis Kraft 500D

Ferrari V6

ARG
 

MON
 

500
NQ

BEL
 

FRA
 

GBR
 

GER
 

ITA
 

 

-

0

* Vettura condivisa in gara
** Nel Gran Premio d'Argentina 1955, Farina venne classificato sia 2° (auto condivisa con Trintignant e Gonzalez) e 3° (auto condivisa con Maglioli e Trintignant). Conquistò 1/3 di punteggio per ogni risultato.

Statistiche

Farina partecipa a 35 gran premi, partendo in 33 occasioni. In cinque occasioni parte in pole position; sempre in cinque occasioni marca il giro più veloce in gara. In un gran premio, il primo della storia della moderna Formula 1, Farina riesce a partire in pole position, segnare il giro più veloce in gara e vincere la stessa.

Nei 33 Gran Premi in cui Farina prende il via, riesce a piazzarsi in zona punti ben 25 volte (nel periodo in considerazione premiavano i primi 5 classificati), con una percentuale del 75,7 % rispetto alle gare in cui è partito; in 20 di queste occasioni (il 60,6%) termina sul podio, distribuiti in 5 vittorie (15,1%), 9 secondi posti (27,3%) e 6 terzi posti (18,2%). I ritiri sono stati 6.

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  Dati Anagrafici John Michael Hawthorn

Nazionalità

Regno Unito (Inghilterra)

Data di Nascita

10 aprile1929 Mexborough, Regno Unito

Morto 22 gennaio 1959 (Guildford) in seguito ad un incidente stradale

Stagioni

7 (1952-1953-1954-1955-1956-1957-1958) 5 Ferrari

GP disputati

47

Pole position

4

Gran premi vinti

3

Titoli mondiali vinti

1 (1958 Ferrari)

Profilo:

John Michael Hawthorn, subito ribattezzato "Mike" fu il primo inglese a vincere un campionato del mondo di F1. Basterebbe forse questo a spiegare perché le folle lo amassero alla follia, ma c'era dell'altro: la sua incredibile vita sembrava tracciata da un romanziere.

Mike sembrava davvero un marziano: biondo, sempre elegantissimo, spericolato fino al limite della follia, correva "guardando la morte in faccia", come scrivevano le cronache dell'epoca. Ma se Hawthorn era capace di lottare senza paura, una volta sceso dall'auto acquistava di colpo la tipica flemma inglese, trasformandosi in una specie di Lord da poche parole. Per intenderci, Raikkonen, "l'uomo di ghiaccio" dei giorni nostri al suo confronto apparirebbe come un animatore di un villaggio turistico.

Eppure, come ogni leggenda che si rispetti, la vita di Hawthorn rimane piena di misteri: nessuno sa con precisione cosa successe in quel folle duello al Gp di Silverstone del 1958 fra lui e il suo compagno di squadra Luigi Musso (che perse la vita). Come nessuno sa cosa successe in quel tragico incidente stradale in cui Hawthorn morì all'apice della sua carriera agonistica: era il gennaio del 1958 e sembra che, sotto una pioggia battente, l'idolo inglese che aveva appena conquistato il campionato del mondo di F1 si lanciò in un folle duello stradale con una Mercedes 300 SL. La sua Jaguar MKII, che fra l'altro montava gomme speciali da asciutto della Dunlop, in fondo a un curvone uscì di strada fracellandosi in mille pezzi. Prima della morte i medici avevano dichiarato che il pilota non era perfettamente sano, poiché aveva un solo rene e malato per cui gli avevano prognosticato solo cinque anni di vita.

Misteri o no, una cosa è certa: Hawthorn iniziò a correre nel 1951 su una modesta Riley e vinse subito il Leinster Trophy, l'Ulster Handicap e il Brooklands Memorial Trophy. Poi, il secondo anno di gare, passò subito alla F1, per poi conquistare il campionato del mondo nel 1958. Non ci fu il tempo di scoprire fino a dove lo avrebbe portato il suo talento, ma per mesi quel curvone dell'autostrada A3 nel sud dell'Inghilterra fu meta obbligata di tutti i suoi fan.

Si è ritirato dalle corse alla fine del 1958.

File:Mike Hawthorn 1958 Argentine GP.jpg Ferrari Dino 246F1

Vittorie

Vinse l'edizione della 24 Ore di Le Mans del 1955 nonostante il coinvolgimento nel famoso incidente. Viene ricordato anche per la vittoria di Reims in Francia nel 1953 nella quale fu in grado di tenere testa a Fangio

Risultati completi in Formula 1 (*Auto condivisa con José Froilán González)

Anno Team Telaio Motore 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 CDM Punti
1952 LD Hawthorn Cooper T20 Bristol 2.0 L6 SVI
 
500
 
BEL
4
  GBR
3
GER
 
OLA
4
ITA
Rit
      10
AHM Bryde Cooper T20 Bristol L6       FRA
Rit
             
1953 Scuderia Ferrari Ferrari 500 Ferrari 2.0 L4 ARG
4
500
 
OLA
4
BEL
6
FRA
1
GBR
5
GER
3
SVI
3
ITA
6
    19 (27)
1954 Scuderia Ferrari Ferrari 625 Ferrari 2.5 L4 ARG
SQ
500
 
BEL
4*
  GBR
2
GER
2*
SVI
Rit
ITA
2
      24.5
Ferrari 553 Ferrari L4       FRA
Rit
        SPA
1
   
1955 Vandervell Products Ltd. Vanwall Vanwall 2.5 L4 ARG
 
MON
Rit
500
 
BEL
Rit
              - 0
Scuderia Ferrari Ferrari 555 Ferrari 2.5 L4         OLA
7
  ITA
10
       
Ferrari 625 Ferrari L4           GBR
6
         
1956 Owen Racing Organisation Maserati 250F Maserati 2.5 L6 ARG
3
    BEL
NP
              12° 4
BRM P25 BRM 2.5 L4   MON
NP
500     GBR
Rit
GER ITA      
Vandervell Products Ltd. Vanwall Vanwall 2.5 L4         FRA
10
           
1957 Scuderia Ferrari Lancia-Ferrari D50A Lancia 2.5 V8 ARG
Rit
MON
Rit
500
 
                13
Ferrari 801 Lancia 2.5 V8       FRA
4
GBR
3
GER
2
PES
 
ITA
6
     
1958 Scuderia Ferrari Ferrari Dino 246 Ferrari 2.5/2.4 V6 ARG
3
MON
Rit
OLA
5
500
 
BEL
2
FRA
1
GBR
2
GER
Rit
POR
2
ITA
2
MAR
2
42 (49)

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