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Il campione dei Campioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qualunque record gli verrà battuto NESSUNO SARA' MAI COME LUI...

Era l'8 ottobre 2000...

Dopo ben 21 anni riporta il titolo piloti a Maranello

Michael Schumacher

7 Titoli mondiali due in Benetton e 5 Consecutivi in Ferrari

"Il Campione dei Campioni"

il 7 Volte Campione del Mondo

11 stagioni in "ROSSO"dal 1996 al 2006

5 Titoli Mondiali in "Ferrari" Consecutivi anno 2000-2001-2002-2003-2004

Dopo ben 21 anni di digiuno l'8 ottobre 2000 Michael riporta la Ferrari sul tetto del mondo

Un giorno, un momento, verso il quale sta costruendo tutta la stagione, verso il quale lavoriamo da cinque anni, verso il quale l'Italia attende da 21 anni.

Alle 15:40 il lecca-lecca sale davanti alla Ferrari di Michael, lui parte, rallentato solo dal limitatore di velocità, si incammina verso l'uscita dai box. " Ha un bell'aspetto ", gli comunica via radio Ross Brawn nella cabina di pilotaggio. " Sembra buono ." Michael non vuole davvero credere alle parole del suo direttore tecnico. Pensa che gli ultimi giri non siano stati abbastanza buoni; Giri, la pioggia leggera, le gomme consumate lo avrebbero fermato. Poi la svolta sorprendente degli eventi: " Sembra dannatamente bello ." 13 giri prima della fine della gara, Michael prende il comando dal suo rivale per il titolo Mika Häkkinen.

Volti di gioia

Il primo titolo Ferrari è a portata di mano. Michael guida gli ultimi due giri più lentamente e con attenzione. Nelle aree buie, appena pavimentate, è difficile per lui dire se è bagnato o asciutto. Alle 16:03 niente di tutto ciò ha più importanza. Come tre volte campione del mondo, Michael taglia il traguardo e tamburella sul volante. " È stata una vera e propria eruzione vulcanica di emozioni ." Prima di allora, non ha osato per un secondo pensare alla vittoria, alla conquista del titolo, al far sorgere la gioia. " Volevo essere assolutamente sicuro e avere prima quella linea dietro di me ", dice.Poi si arrende alla gioia incontenibile. " Quello che è successo dopo è semplicemente indescrivibile. Non puoi esprimere a parole una cosa del genere. Ero così infinitamente felice! Non sapevo nemmeno cosa fare di questa felicità, all'improvviso mi sono sentito quasi imprigionato in questa macchina, la mia Ferrari. È come se stessi per scoppiare. È stato proprio un tale rilascio! Che sollievo !”Sulla via del ritorno ai box, si gira, gli occhi pieni di lacrime, ed è quasi fuori di sé. Al Parco Chiuso c'è una seconda festa, lo aspetta la sua Ferrari – da campione del mondo di Formula 1: “ Queste facce! Ovunque solo occhi raggianti, tutti applaudivano, e io avrei voluto abbracciarli e baciarli singolarmente ». E così via sul podio. " Ormai avrei potuto abbracciare il mondo intero. Quando guardi dall'alto e tutto ciò che vedi sono risate, applausi, canti, questi momenti non possono essere adeguatamente descritti a parole ".

Una delle migliori corse di tutti i tempi

Deve lottare ancora più duramente per questo. Per quasi 40 giri lui e Häkkinen hanno fatto segnare tempi sul giro quasi identici. Michael la chiama una qualificazione continua. " È stata sicuramente una delle migliori gare che abbia mai corso, se non la migliore ." Ma ora la pressione è passata, il primo titolo Ferrari dai tempi di Jody Scheckter nel 1979 è stato finalmente vinto. Michael ha tentato la fortuna con la Scuderia per cinque anni e ha fallito tre volte. " Anno dopo anno, è andata avanti sempre più a lungo. Ovviamente ti arrabbi quando continui a fallire, anche quando c'erano le possibilità ".Nel 2000 tutto andrà finalmente bene. L'incidente di Silverstone, la lunga pausa, la vittoria per il titolo del suo compagno di squadra Eddie Irvine sono tutti dimenticati. Con Rubens Barrichello c'è un nuovo pilota nella seconda F1-2000. A Melbourne, invece, le McLaren sono in prima fila, anche se la vittoria va a Michael, così come nelle gare successive in Brasile e San Marino. Tre gare, trenta punti, le basi per il primo titolo Ferrari sono state gettate.

Testa a testa con Häkkinen

Poi la prima battuta d'arresto: a Silverstone e Barcellona è riuscito a concludere solo 3° e 5°. A Monaco Michael ha condotto la gara in maniera superiore fino a quando un difetto alla sospensione della ruota posteriore gli è costato dieci punti. Grazie alle vittorie quattro e cinque della stagione al Nürburgring ea Montreal, è ancora in testa al campionato con 24 punti a metà tempo. Tuttavia, non si aspetta una passeggiata. La seconda parte della stagione inizia con tre ritiri di fila: un guasto al motore in Francia e due incidenti all'A1Ring ea Hockenheim riportano in pista Häkkinen. Dopo due secondi posti in Ungheria e Belgio, Michael ricade addirittura al secondo posto ai Mondiali. A Spa-Francorchamps si svolge uno dei sorpassi più memorabili nella storia del GP. Michael e Häkkinen doppiano contemporaneamente Ricardo Zonta, ma alla fine il finlandese ha la meglio.

L'era rossa è iniziata

La svolta a favore di Michael arriva in occasione della partita casalinga della Ferrari a Monza. Con la sua 41esima vittoria, è tornato nella lotta per il titolo, eguagliando Ayrton Senna dopo i successi del GP e mostrando pubblicamente emozioni per la prima volta alla conferenza stampa dei vincitori. La difficile situazione iridata, l'incidente con il maresciallo, i pensieri del defunto Senna, che ammirava. " Era troppo per me ." Seguono la vittoria a Indianapolis, un guasto al motore ad Häkkinen e otto punti di vantaggio prima del penultimo round della stagione a Suzuka. Allora è fatto. Ma l'era rossa è appena cominciata...

La Monoposto protagonista

Nasce a Hurth-Hermulheim (Germania) il 3 gennaio 1969 da Rolf e Elisabeth Schumacher ma presto si trasferisce a Kerpin-Manheim dove il padre prende in gestione una pista di kart. Michael iniziò così ad avvicinarsi al mondo dei motori e sognava di diventare campione del mondo di formula 1.Nel 1980 andò a Nivelles, in Belgio, per assistere al campionato mondiale di kart e vide un pilota che lo impressionò profondamente, quel pilota era Ayrton Senna.Michael si fece ben presto conoscere vincendo, nel 1984, il campione juniores tedesco di kart.

Due anni dopo incontra l'uomo che lo avrebbe guidato per tutta la carriera:Willy Weber.A quel tempo era un team manager di F.3 e fece provare una sua vettura al giovane Michael il quale andò subito 1,5 secondi più veloce dei piloti ufficiali.Weber capì subito di aver trovato un futuro campione e ne divenne il manager.Lo segnalò alla Mercedes che gli fece guidare le vetture sport nel campionato mondiale del 1990 e conquistò una vittoria insieme a Karl Wendlinger e Heinz Harald Frentzen.Viene così notato da Eddie Jordan che gli offre una sua vettura per il G.P. del Belgio 1991.

Il debutto è entusiasmante, in prova si piazza settimo e il suo nome fa il giro del mondo.Briatore, team manager della Benetton, lo "ruba" a Jordan e il G.P. dopo, in Italia, corre con la Benetton e si piazza al quinto posto.Il primo successo arriva a Spa, esattamente un anno dopo il suo debutto.Ormai Michael era pronto per confrontarsi con l'idolo della sua infanzia:Ayrton Senna.

Nella formula 1 moderna ci sono stati gli anni di Niki Lauda, di Nelson Piquet, di Alain Prost e di Ayrton Senna. L'inizio della fine di queste fasi è coinciso con la comparsa del giovanotto di belle speranze che si è immediatamente contrapposto al numero 1 in carica. Come dimenticare quel GP di Monaco 1984 che contrappose immediatamente Alain Prost e Ayrton Senna Da Silva? E come dimenticare, una decina d'anni dopo, quell'Ayrton Senna che fa il predicozzo all'arrembante Michael Schumacher sulla griglia di partenza di Magny Cours? Anche Senna sapeva che l'avversario principale, negli ultimi anni della sua carriera, sarebbe stato lui: Michael Schumacher.

L' anno del duello doveva essere il 1994, Senna guida l'imbattibile Williams-Renault e Michael una Benetton-Ford.Nelle prime due gare del campionato, si prese il lusso di batterlo, anche se non in duelli diretti.La morte dell'asso brasiliano, a Imola, gli spalancò la strada per la conquista del mondiale.In occasione della vittoria di Imola dimostrò il lato peggiore del suo carattere festeggiando per la vittoria ottenuta malgrado le tragedie avvenute nel corso di quel weekend.I successi di quell'anno furono spesso accompagnati da una serie di squalifiche e di accuse di comportamenti antisportivi.Fu squalificato per due G.P. causa il non rispetto di una bandiera nera, al G.P. di Gran Bretagna, e il suo primo titolo di campione arrivò dopo uno scontro (secondo molti volontario) con la monoposto di Damon Hill nel Gran Premio d'Australia, l'ultimo della stagione.

1996 l'arrivo in Ferrari

L'anno successivo dimostra invece che il migliore del lotto è lui vincendo otto gare e il titolo. Nel 1996  viene chiamato dalla Ferrari che vuole rivincere il titolo piloti che manca dal 1979. Lo seguono il progettista e il coordinatore della Benetton Ross Brawn che tanto peso hanno avuto nelle vittorie di Michael. La Ferrari torna così competitiva arrivando per quattro anni di seguito, 1997, 1998 1999 e 2000, a lottare per il titolo. Durante l'ultima gara del 1997, Michael è autore di una delle tante scorrettezze in cui spesso, purtroppo, ricade:tenta di buttare fuori pista Jacques Villeneuve per poter conquistare il titolo. La manovra non riesce ma causa parecchie critiche.

L'anno giusto sembra essere il 1999 ma durante il G.P. di Gran Bretagna, Michael esce di pista e si frattura una gamba.

2000 arriva il mondiale

 

Nel 2000, finalmente, Michael Schumacher e la Ferrari coronano il loro sogno e con una stagione fantastica vince il titolo mondiale piloti battendo Mika Hakkinen, campione dei due anni precedenti e degno rivale del pilota tedesco.
Più semplice del previsto il 2001, il quarto titolo lo conquista al G.P. di Ungheria; la 13° gara su 17. In quell'occasione eguaglia Prost sia come numero di titoli vinti che come numero di vittorie; 51.
Se il 2001 è stato semplice, il mondiale 2002 si può dire una passeggiata. Grazie a una delle migliori macchine mai costruite, la Ferrari F2002, batte ogni record possibile e già all'undicesima gara, il G.P. di Francia, conquista il quinto titolo mondiale che lo proietta nella leggenda.
Nel 2003 cambia il sistema di attribuzione dei punteggi con un divario tral il primo ed il secondo, non più di 4 punti ma di 2. Malgrado le sei vittorie conquistate, il tedesco si gioca il titolo nell'ultima gara con il finlandese Kimi Raikkonen che di vittorie ne aveva ottenute solo una. Grazie alla vittoria del compagno Barrichello, anche il sesto titolo è vinto e lo consacra come il più vittorioso pilota di tutti i tempi.
Il 2004 è una passeggiata con 13 vittorie e il record di punti, ma è l'ultimo anno.
Il 2005 è caratterizzato da problemi di gomme, le Bridgestone, che non rendono come gli anni precedenti. Il Re deve abdicare in favore dello spagnolo Fernando Alonso, che oltretutto diventa il più giovane campione della storia.
Nel 2006, dopo un inizio campionato altalenante, compie un incredibile rimonta sul campione in carica e, dopo la vittoria a Monza, è in testa al mondiale e nello stesso tempo annuncia il ritiro.
Il campionato si gioca all'ultima gara in Brasile e qui Michael compie la più bella gara della carriera rimontando dall'ultimo al quarto posto e compiendo uno splendido sorpasso al suo erede in Ferrari, Kimi Raikkonen. Il campionato lo rivince Alonso ma lui dimostra di non essere sul viale del tramonto.
A fine carriera i record da registrare sono tanti.
7 titoli mondiali, 91 vittorie, 68 pole, 76 giri veloci, 1369 i punti totali, 148 punti in un'unica stagione, 22 le triplette (pole, miglior giro e vittoria), 13 vittorie in una stagione, 17 podii in un campionato.
Tra i record più invidiati anche quello dei guadagni. Il ferrarista è infatti in testa alla classifica dei 'paperoni' dello sport con 100 milioni di euro all'anno. Cifre di fronte alle quale impallidiscono perfino le stelle del calcio.

In quindici anni
di carriera Michael Schumacher ha dimostrato di essere all'altezza dei più grandi piloti del passato, i suoi record saranno l'obbiettivo delle generazioni future di piloti.

Come tutti i grandi campioni ha i suoi difetti ma indubbiamente è il pilota che meglio ha saputo interpretare la formula 1 moderna fatta di elettronica e strategie di gara. Alla fine della carriera gli rimarrà comunque la nostalgia di non aver potuto misurarsi con l'ultimo grande campione ma, in ogni caso, è l'emblema del cambiamento che la formula 1 ha avuto in questi anni.

PALMARES INEGUAGLIABILE

1984

  Karting Junior, Germany, 1°

1985

  Karting Junior, Germany, 1°

1986

 Karting, Germany, 3° / Karting, Europe, 3°

1987

  Karting, Germany, 1° / Karting, Europe, 1°

1988

 Formula Koenig, 1° / FF1600, Europe, 2° / FF1600, Germany, 6°

1989

 F3, Germany, 3°

1990

  Prototypes, 5° / F3, Germany, 1°

1991

 Prototypes, 9° / F1 (Jordan & Benetton) 13° 4 punti

1992

 F1 (Benetton) 3° 53 punti

1993

 F1 (Benetton) 4° 52 punti

1994

 F1 (Benetton) 1° 92 punti CAMPIONE DEL MONDO

1995

  F1 (Benetton) 1° 102 punti CAMPIONE DEL MONDO

1996

  F1 (Ferrari) 3° 59 punti

1997

  F1 (Ferrari) DSQ 78 punti

1998

  F1 (Ferrari) 2° 86 punti

1999

  F1 (Ferrari) 5° 44 punti

2000

  F1 (Ferrari) 1° 108 punti CAMPIONE DEL MONDO

2001

  F1 (Ferrari) 1° 123 punti CAMPIONE DEL MONDO

2002

  F1 (Ferrari) 1° 144 punti CAMPIONE DEL MONDO

2003

  F1 (Ferrari) 1° 93 punti  CAMPIONE DEL MONDO

2004

  F1 (Ferrari) 1° 148 punti CAMPIONE DEL MONDO

2005

  F1 (Ferrari) 3° posto nel mondiale con 62 punti

2006

  F1 (Ferrari) 2° posto nel mondiale con 121 punti

DOVE ANNUNCIA IL PROPRIO RITIRO DALLE COMPETIZIONI

2010

RIENTRA NEL "CIRCUS" NO IN FERRARI MA ALLA NUOVA ENTRATA LA MERCEDES.......

I  SUOI RECORD

^Giovane prodigio tecnicamente dotato, consacrato due volte campione del mondo con una Benetton Ford prima, e successivamente una Benetton renault, dopo appena alcuni anni il suo tonante arrivo nel circo della formula uno, Michael Schumacher resta insoddisfatto per non essersi consacrato con la Ferrari. Questo scoglio sul quale un buon numero di piloti, non i meno importanti, hanno fallito, è stato superato. Ora è necessario proseguire lungo la stessa scia di risultati positivi. Già nel 1999, Schumacher stava per raggiungere la ricompensa per gli sforzi profusi, ma un inconveniente meccanico al termine del rettilineo di Silverstone, poneva una dura battuta d'arresto alla sua stagione (rottura della gamba).

^Michael Schumacher è un lottatore nato e continuerà nonostante la lusinga delle vittorie e dei titoli mondiali ad impegnarsi al meglio, egli ha infatti ancora il tempo per assicurarsi un'avvenire d'oro tanto alla Ferrari quanto in F1.

La scheda tecnica: Michael Schumacher è considerato il migliore pilota dell'attuale F1. Tecnicamente perfetto, aggressivo, veloce e un pizzico arrogante, il tedesco della Ferrari è considerato anche uno dei migliori "preparatori'' di monoposto della F1.

"Schumi'' Capace di riportare il titolo mondiale piloti a Maranello dopo 21 anni di attesa, è un tipo di personaggio che si ama o di odia, senza via di mezzo. Maniaco del fitness, Schumacher segue diete "da astronauta'' e una programma di preparazione fisica così meticolosa da poter essere adeguata solamente a un campione olimpico di atletica. Contestato dagli avversari per le sue `'mosse'' ai limiti del regolamento, specie in partenza, per il suo stipendio plurimiliardario, e per le partenze poco brillanti, Schumacher è comunque, per carisma e per palmares, il punto di riferimento per colleghi e squadra. Il segreto del suo talento sta nello stile di guida e nel modo di frenare. Nessuno come lui riesce ad adattarsi alla monoposto che guida, sopperendo ai difetti e alle mancanze tecniche del mezzo con il proprio modo di assettare e condurre la vettura.  Il tedesco ha una dote innata nel trovare le traiettorie ideali in ogni circuito, cosa che gli ha permesso di stravincere in circuiti inediti come Sepang e Indianapolis o essere il dominatore assoluto di Montecarlo.

Il suo team manager Ross Brawn, invece ha un parere: `'la caratteristica davvero vincente di Michael Schumacher è nella sua capacità di ritardare, come nessun'altro, il punto di frenata, ottenendo così, anche in curva, una velocità superiore agli altri''.

Michael Schumacher "l'uomo"

Soprannome:

Schumi

Sposato: con Corinna Betsche dal 1° agosto 1995
2 figli: Gina Maria e Mike
Statura: 1.74 m
Peso: 68 Kg (in attività)
Residenza: Vufflens-le-Chateau - Ginevra (Svizzera), Kerpen (Germania)
Cucina preferita: Italiana
Sport preferiti: calcio, tennis, sci, nuoto e mountain-bike
Musica preferita: Michael Jackson, Phil Collins, Tina Turner

Michael Schumacher da piccolo

 Schumi bambino.jpg (8776 byte)  Schumi adolesciente.jpg (8408 byte)

I riconoscimenti

Pilota dell'anno dell'ADAC nel 1992

Intitolazione della "S" Schumacher" sul circuito del Nürburgring 2007

Premio dello Sport di AvD nel 1994

Sportivo tedesco dell'anno nel 1995 e 2004

Leone d'Oro di RTL nel 1997

Sportivo mondiale dell'anno della Gazzetta dello Sport nel 2001 e 2002

Campione dei Campioni de L'Équipe nel 2001, 2002 e 2003

Sportivo europeo dell'anno nel 2001, 2002 e 2003

Cittadinanza onoraria della Città di Modena dal 2001

Sportivo dell'anno ai Laureus World Sports Awards nel 2002 e 2004

Campione di Sport dell'UNESCO nel 2002

Ambasciatore onorario della Repubblica di San Marino dal 2003

Atleta del secolo nel 2004

Cittadinanza onoraria della Città di Maranello dal 2006

Medaglia d'oro per gli sport motoristici della FIA nel 2006

Volante d'oro nel 1993 e 2011

Ambasciatore svizzero per gli Europei di calcio 2008

Premio Principe delle Asturie nel 2007

Premio speciale della Deutscher Fernsehpreis nel 2007

Sportivo dell'anno di GQ nel 2010

È stato inoltre candidato altre quattro volte per il premio sportivo dell'anno.

È stato soprannominato anche “Il Barone rosso”, per il colore della sua monoposto Ferrari, e in ricordo dell’eroico aviere tedesco della Prima Guerra Mondiale, Manfred von Richthofen. Per gli italiani, è rimasto affettuosamente “Schumi”.

 

Le Onorificenze

Anno 1997

Lauro d'Argento

Roma 22 Ottobre 2002

Nominato Commendatore della Repubblica italiana

Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana

Ancora medaglie per Schumi e la sua Ferrari. Il pilota tedesco, è stato ricevuto insieme al francese Jean Todt, dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che li ha premiati con il titolo di Commendatore della repubblica. Luca di Montezemolo e Piero Ferrari sono invece stati insigniti del titolo di Grandi Ufficiali,la squadra della Ferrari al completo è stata insignita dell'onore al Merito della Repubblica italiana.

Maranello, 16 aprile2002

Premio Unesco

Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura

E’ stato veramente un grande onore per Michael Schumacher ricevere il titolo “Campione Unesco per lo Sport“ nella sede dell’Unesco a Parigi. “Questo è sicuramente un momento molto speciale per me“ - ha detto Michael alla premiazione ufficiale lunedì pomeriggio. Dal 1995 Michael è ambasciatore per l’educazione e per lo sport ed è coinvolto nel progetto “Children in Need”. L’organizzazione delle Nazioni Unite per la cultura e l’educazione è felice per l’impegno di Michael nella costruzione di due scuole, una a Dakar (Senegal) ed una a Lima (Perù) e di un ospedale pediatrico a Sarajevo (Bosnia-Erzegovina). I bambini sono la parte più debole della società: bisogna assolutamente aiutarli, visto che non sono in grado di farlo da soli” - ha detto Michael durante il suo ringraziamento ufficiale. I bambini sono sempre stati importanti per me e, da quando sono diventato padre, questo impegno mi sta sempre più a cuore. In tutti questi anni in cui mi sono dedicato al sostegno di questi progetti ho sempre provato una gioia incredibile ed una profonda soddisfazione quando vedevo che i bambini tornavano a sorridere dopo che la vita aveva voltato loro le spalle. Sarà felice di poter continuare a provare di far qualcosa per loro. Tutti si meritano di avere delle chance, di avere un futuro.

Anno 2007

Premio Principe delle Asturie per lo sport

Parigi 27 aprile 2010

Premio ufficiale della Legion d'Onore

 

Il 29 AGOSTO 2004 RAGGIUNGE UN SUCCESSO INIMITABILE DOVE MAI NESSUNO E' ARRIVATO......"5"TITOLI MONDIALI CONSECUTIVI CON LA FERRARI E "7" DELLA SUA STREPITOSA CARRIERA

Il 10 SETTEMBRE 2006 MICHAEL ANNUNCIA IL RITIRO DALLE COMPETIZIONI

Il 22 DICEMBRE 2009 MICHAEL ANNUNCIA IL PROPRIO RIENTRO NELLE COMPETIZIONI......MA CON UN GRANDE DISPIACERE PER TUTTI I FERRARISTI IL SUO RIENTRO E' REALE MA NON ALLA FERRARI MA ALLA GUIDA DELLA NUOVA ENTRATA IN VESTE UFFICIALE LA MERCEDES

Il 25 novembre 2012, annuncia il ritiro dalle competizioni agonistiche arrivando 13° nel mondiale, alla guida di una Mercedes.

Michael Schumacher "l'uomo dietro il casco"

7titoli mondiali vinti, il maggior numero di GP vinti, record di Pole Position, di giri veloci, di Hat Trick e di punti in carriera, queste sono solo alcuni dei trofei che Michael Schumacher può vantare nella sua personale bacheca. Ma a volte ci dimentichiamo che queste cifre sono fatte da un uomo, ognuno presenta il proprio carattere e quello del Kaiser è sicuramente uno fra i più combattivi della storia dell’automobilismo sin da quando era bambino.

Michael nasce a Hermüleim il 3 gennaio 1969 da famiglia di modeste condizioni sociali viene subito spinto insieme al fratello Ralf dal padre Rolf nell’impetuoso mondo delle corse, essendo proprietario di un kartodromo, il quale molto curiosamente venne fatto costruire per volere della famiglia Von Trips al fine di onorare il figlio prematuramente scomparso nel 1961 a Monza. Finiti gli studi presso l’istituto tecnico il ragazzino dimostra di avere stoffa vincendo un campionato junior in Germania nel 1985 ed il campionato europeo in Svezia, dopodiché passa alla Formula Ford nel 1988 attirando l’attenzione di Willi Weber che lo ingaggia per ben tre anni in Formula 3. Qui ottiene buoni risultati combattendo aspramente contro un altro giovane pilota: un finlandese di nome Mika Hakkinen. Agli occhi di tutti appare come un grande combattente per la grinta che mette in ogni singolo chilometro percorso con il suo mezzo, che Michael impara sempre più a conoscere, apprezzare ed analizzare, contribuendo così ad aiutare i proprio ingegneri nello sviluppo e nella messa a punto in ogni occasione: un grande trampolino di lancio per la massima categoria, pronto a coglierlo a braccia aperte, ma prima di entrarvi partecipa al mondiale prototipi e alla 24 ore di Le Mans, piazzandosi 5° al termine, è il 1990.
1991, l’anno dell’approdo nella massima seria. Bertrand Gachot è pilota ufficiale alla Jordan ma viene arrestato poco prima del Gran Premio del Belgio a causa di una lite con un tassista. Che fare quindi? Il proprietario della scuderia Eddie Jordan si mette subito alla ricerca di un sostituto e le sue attenzioni cadono su Michael, un ragazzo di appena 22 anni ma con una certa fama a circondarlo: perché non provarci pensa Eddie. Al ragazzo viene fatta provare la monoposto a Silverstone con risultati soddisfacenti ed ottiene il sedile, affiancato dall’italiano Andrea De Cesaris. A Spa – Francorchamps è settimo in qualifica ed in gara parte subito veloce, tuttavia deve ritirarsi a causa di un guasto meccanico. Ciò nonostante il giovane attira l’attenzione di molti ed in particolare di Flavio Briatore, il quale riuscirà a portalo in Benetton l’anno successivo andando a prendere un posto piuttosto importante, ossia quello di Nelson Piquet e proprio in questa stagione centra il primo posto al tracciato che lo ha visto debuttare soltanto un anno prima, il Belgio. La seconda vittoria arriverà l’anno dopo sul circuito dell’Estoril, in Portogallo, con un settimo posto finale nella graduatoria piloti. Ma è il 1994 il vero anno della consacrazione di Michael: dopo il tragico incidente e la morte di Senna ad Imola resta soltanto Damon Hill come diretto rivale del pilota tedesco: la sfida è accesissima e tra errori del pilota della Benetton seguiti da clamorose vittorie il finale si decide sul circuito di Adelaide, un solo punto divide i contendenti al trono. La gara si monopolizza sui due piloti sin dall’inizio e così procede finché Schumacher commette un banale errore lasciando spazio all’avversario che tenta il sorpasso interno ma viene bruscamente chiuso, facendo così scaturire un contatto tra i due che vede uscire di scena il tedesco, tuttavia anche l’inglese dopo pochi giri si ritirerà per una rottura al braccetto della sospensione. Primo titolo piloti e grande felicità; solo recentemente durante un’intervista Michael ha dichiarato che la sua mossa fu volontaria e che a pensarci ci ride ancora sopra. Probabilmente Damon avrebbe qualcosa da dire a riguardo. Il 1995 vede una replica dell’anno precedente con l’aggiunta del titolo costruttori alla Benetton ed uno smarrito Damon Hill alternarsi tra eccellenti vittorie ed errori alquanto inspiegabili. A metà stagione però si sapeva già su quale monoposto il Kaiser si sarebbe seduto ma si cercava di zittire le voci di corridoio sempre più insistenti: poi tali divennero realtà e Michael passò alla Ferrari
, allora in crisi di risultati da lungo tempo.

I primi test sulla F310 non entusiasmarono per niente il pilota che in breve tempo fece giungere un amico fidato per costruire insieme, ancora una volta, un grande progetto: si trattava di Ross Brawn. Insomma, il 1996 è soltanto il preludio a quasi 10 anni di grandi successi in cui si avvia uno sviluppo dell’intero reparto corse modenese; arrivano i primi due risultati, uno dei quali al tempio della velocità di Monza in cui il popolo ferrarista gioisce dando un’iniezione di fiducia al team e grande fiducia al pilota, il quale però non è affatto contento dati i risultati complessivi: parecchi ritiri e soli 59 punti a fine campionato con lo stradominio delle Williams. L’anno successivo il peso sulle sue spalle è maggiore e lui lo sa, non tradendo le aspettative fino al GP d’Europa tenutosi a Jerez de la Frontera in cui urta Jacques Villenueve ed esce clamorosamente andando così a finire sulla sabbia. Sarà per lui una cicatrice profonda, che egli stesso ricorda come “L’errore più grande della mia vita”, la FIA declasserà tutti i suoi punti facendogli perdere anche il secondo posto nel mondiale piloti. Ferito ma non abbattuto, il leone torna a ruggire e vede intense lotte con una vecchia conoscenza, il finlandese Hakkinen, che rimane ancora oggi il più duro rivale che Schumacher ricordi, citandolo come raro esempio di avversario serio e leale con il quale ha condiviso molti momenti della sua carriera automobilistica. Sarà proprio lui a soffiargli il titolo del 1999 dopo l’incidente del tedesco in Gran Bretagna con la frattura di una gamba e lo stop forzato. Sarà anche accusato di non aver aiutato il proprio compagno Eddie Irvine per far sì che potesse vincere il mondiale quando ancora ne aveva l’occasione. C’è bisogno di una ventata d’aria fresca che riporti il pilota ad essere di nuovo il giovane promettente di inizio anni 90 e più probabilmente ad essere semplicemente sé stesso, un vero vincente.
Nuovo millennio, nuova storia. Come uno scrittore che comincia il proprio best seller, Michael Schumacher scrive 5 incredibili capitoli tutti d’un fiato mostrando le sue vere capacità e quelle della sua monoposto: 2000, 2001, 2002, 2003, 2004. Ed in tutto quel tempo si diverte e fa divertire il Suo pubblico, ingaggia molti altri duelli con avversari del calibro di Coulthard e Raikkonen e trova un valido appoggio nel brasiliano Rubens Barrichello. L’ultimo mondiale lo chiuderà in anticipo il 29 agosto a Spa mentre ad Atene si celebrava l’ultima giornata delle Olimpiadi, come si fosse chiuso un circolo incredibile. È felicemente sposato con Corinna ed ha due figli, Gina Maria e Michael Jr. fuori dalle piste è considerato presuntuoso ed arrogante da alcuni, socievole da altri ma sicuramente sereno è l’aggettivo che più potrebbe descriverlo. Nei due anni successivi vedremo l’ascesa di un nuovo astro: Fernando Alonso, che comunque non troverà la strada spianata e dovrà vedersela a più riprese con Michael nel corso delle due stagioni; dopo Monza il tedesco decide di ufficializzare il suo ritiro dal mondo delle corse a fine stagione, non prima di aver regalato gli ultimi brividi ad Interlagos giungendo quarto. Si pensa andrà finalmente a godersi il meritato riposo che gli spetta, ma si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Quasi a sorpresa torna nel 2010 a bordo della Mercedes
, i punti interrogativi sul suo ritorno sono tanti e le incertezze vengono confermate: i risultati non sono incoraggianti e forse Michael, adesso un po’ stanco e più sapiente, ha deciso di dire addio al mondo della Formula Uno come pilota. Ciononostante non ha mai smesso di lottare qualunque fosse la sua posizione, l’avversario e le avversità, come nel lontano 1992 quando ebbe una discussione con Senna, il quale gli disse chiaramente:“Non puoi fare quello che vuoi Qui”. Forse anche l’arroganza del campione è stato ciò che ha aiutato il pilota a dimostrare la sua valenza in ogni occasione e anche se ha sbagliato molte volte gli va riconosciuto l’onore delle sue vittorie, la grinta e la passione messa in ogni particolare: se ci può essere una lezione da imparare è quella di non demordere mai ma di mettercela tutta in ciò che si fa, quindi grazie Michael per aver fatto gioire varie generazioni di appassionati, certi che le tue imprese verranno ricordate anche in futuro, perché dietro a quel casco rosso c’è un cuore che batte forte come un motore, perché i sogni non hanno età.

 

Le sue 11 "ROSSE"

 

Tutte le sue monoposto dal 1991 al 2012

La mia biografia su Michael Schumacher  "Quando Michael si sistema al volante della sua monoposto" ... continua....

Il prestigioso trofeo con il suo nome scritto per ben sette volte

Campione del mondo F1 1994-1995 Benetton

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2000-2001 2002-2003 2004 Ferrari

QUEL DESTINO "MALEDETTO 29 dicembre 2013"

Lo sguardo fissa l'infinito, una boccata di sigaro scioglie tutte le tensioni. Al di la dei suoi occhi, una verde vallata che lo trascina in dolci pensieri, lontano dal rombo dei motori, dal fremito delle corse, da tuta e casco. Un giaccone, una sciarpa, un sigaro e tanta...tanta voglia di vivere. Pensieri del domani costruiti nel silenzio della mente. Gli occhi restano immobili, per non scacciare quei sogni che ogni essere umano ha, gli sono stati regalati il giorno della sua nascita. Gli anni che passano aiutano a coltivare quei sogni, che purtroppo a volte, diventano irrealizzabili per la forza del destino. Forza Campione, ti aspettiamo tutti. Hai dato tanto a noi sportivi e ferraristi e noi possiamo darti ben poco, se non una preghiera dal profondo del cuore perche' passi questo incredibile e silenzioso momento.

               

Utopia? No!!!....grande speranza! Forza Schumi, sempre ricordandoti così, con la tuta e il casco, in un box con la tua Ferrari F2003GA.

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I RECORD DI M. SCHUMACHER